La Mostra di Primavera della Fondazione Magnani Rocca
E’ stata inaugurata pochi giorni fa la mostra di primavera della Fondazione Magnani Rocca, dal titolo “Pasini e l’Oriente” che ha per protagonista il pittore e viaggiatore emiliano Alberto Pasini, uno dei maggiori esponenti dell’orientalismo in Italia e Francia. Tale corrente, nata in Francia alla fine del Settecento sull’onda di un crescente interesse per l’esotismo, si affermò come una vera e propria moda, imponendosi grazie al fascino e al mistero dei paesaggi e delle scene di vita tratte dal mondo arabo e mediorientale. Essa fu permeata da un forte romanticismo che spinse molti interpreti, che pure non erano mai stati in Oriente, a dipingere scene di pura fantasia dall’atmosfera tardo-decadente.
Alberto Pasini si inserisce in questo contesto prendendo le distanze da queste fantasiose interpretazioni e, al contrario, proponendo al pubblico una visione “dall’interno” degli usi, costumi e paesaggi orientali.
Alberto Pasini, pittore e viaggiatore
Egli, dopo aver frequentato l’Accademia di Belle Arti di Parma, si recò a Parigi per perfezionarsi nella tecnica della litografia. Qui lavorò con l’incisore Louis P. H. Dupont e in seguito, grazie alla fama raggiunta dopo la sua ammissione al Salon parigino, entrò nel prestigioso studio di Chassériau. Quest’ultimo fu non solo un grande maestro, ma gli offrì anche la possibilità di sostituirlo nel 1855 come pittore addetto nella missione diplomatica in Persia, Turchia, Arabia e Siria del Ministro Plenipotenziario. Tale evento rappresentò la svolta della sua carriera artistica.
La spedizione, durata diciotto mesi, lo portò a raggiungere Teheran, circumnavigando la penisola arabica e compiendo una cavalcata di migliaia di chilometri. Tale straordinaria avventura gli permise di assistere a scenari straordinari e in seguito, grazie all’amicizia con lo Shah di Persia, di partecipare in prima persona agli usi e costumi dei popoli d’Oriente. Queste esperienze rappresentarono «la sua definitiva e ideale fonte d’ispirazione».
Tornato a Parigi l’artista iniziò a rielaborare il materiale raccolto durante il viaggio. Da quegli schizzi e disegni prese vita la sua successiva produzione di dipinti di grande formato che influenzò fortemente la pittura orientalista degli anni successivi.
Il percorso espositivo
I disegni, le litografie e i dipinti realizzati da Alberto Pasini in occasione di questa storica missione costituiscono la sezione di apertura della mostra. Nella seconda parte sono raccolte le opere realizzate a Instanbul che negli anni a seguire divenne lo scenario prediletto da Pasini. Di questa città egli rappresentò innumerevoli scorci, a partire dalla veduta della Moschea di Yeni Djami per arrivare agli affollati mercati cittadini. Di questi ultimi in particolare egli dipinse svariate versioni, una diversa dall’altra, ma accomunate dalla stessa atmosfera caotica e vitale.
La terza sezione è dedicata infine alle scene raffiguranti usi e costumi orientali che l’artista ebbe modo di conoscere approfonditamente grazie alla sua familiarità con lo Shah di Persia.
La mostra “Pasini e l’Oriente” sarà aperta anche nei giorni di Pasqua e Pasquetta. Oltre ai lavori dell’artista parmigiano si potranno visitare anche le opere della Collezione permanente, opere che EKOTEC Sistemi, partner tecnologico della Fondazione, contribuisce a sorvegliare 24 ore su 24 con i suoi sistemi tecnologici.