Lo scorso dicembre nel post “Videosorveglianza negli asili: dalla cronaca alla proposta di legge” abbiamo parlato dell’approvazione alla Camera del disegno che punta all’adozione di telecamere negli asili nido, nelle scuole materne e nelle strutture socio-assistenziali per anziani e disabili. Nelle settimane successive ulteriori allarmanti fatti di cronaca hanno mantenuto alta l’attenzione sul tema. Infine nei giorni scorsi, nell’attesa che la misura venga approvata anche dal Senato, è arrivata un’altra posizione favorevole.
Si tratta del parere dell’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza (AGIA), nella persona di Filomena Albano che, lo scorso 16 gennaio, nel corso di un’audizione davanti alla Commissione Affari costituzionali del Senato, si è espressa in tal modo: “L’obbligo di installare telecamere negli asili nido e nelle scuole dell’infanzia consentirebbe una maggiore tutela contro violenze e abusi nei confronti di bambini molto piccoli. Altrettanto importante, però, è prevedere sistemi di formazione iniziale e permanente del personale e una sistematica raccolta dati di tipo quantitativo e qualitativo che, dando la fotografia del fenomeno, consenta di porre in essere interventi di prevenzione. L’insieme di queste misure consentirebbe così di garantire l’interesse prevalente rispetto a tutti gli altri in gioco: il superiore interesse del minore, previsto dall’articolo 3 della Convenzione Onu sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza”. La Garante ha aggiunto inoltre che “l’obbligatorietà è funzionale rispetto alle finalità che si propone la proposta di legge, vale a dire prevenire e contrastare maltrattamenti e abusi”.
Sono molti i detrattori di tale proposta che adducono problematiche legate alla fattibilità economica dell’intervento insieme a quelle legate al rispetto della privacy. L’Autorità però ha espresso un parere favorevole anche sotto il profilo della riservatezza, diritto stabilito dalla Convenzione Onu anche a tutela dei minorenni. Infatti il disegno di legge prevede che i sistemi di videosorveglianza siano a circuito chiuso, criptati e accessibili soltanto su autorizzazione della magistratura.
A sostegno di tale posizione vi sono il Codacons e il Moige (Movimento Italiano Genitori) che invocano l’installazione delle telecamere negli asili e nelle scuole elementari per fini deterrenti e di ausilio nelle indagini in caso di abusi.
I fatti di cronaca e le opinioni dei diversi soggetti coinvolti nel dibattito non possono che farci riflettere su questo tema fondamentale, ma delicato, nell’attesa che l’iter di approvazione del procedimento si concluda.