Come ogni anno, l’estate, oltre al bel tempo e alle vacanze, porta con sé anche una serie di criticità. Una di queste è la lotta agli incendi, boschivi, ma non solo. In tutto il mondo infatti, durante la stagione calda, si verificano numerosi episodi che, se non arginati tempestivamente, possono rappresentare un grave pericolo per la popolazione e per l’ambiente. Solo nella nostra penisola dal 2000 ad oggi è andata in fumo una superficie pari a circa 3 volte e mezzo la Sardegna. Le cause sono svariate: disattenzioni, incidenti, nonché azioni dolose. La situazione è complessa ed è ulteriormente aggravata dai cambiamenti climatici.
Se da un lato negli ultimi quarant’anni, a causa del progressivo abbandono delle campagne, i boschi italiani hanno guadagnato più di un milione di ettari di superficie, dall’altro, a causa degli incendi, ne hanno persi più di quattro milioni. Oltre al riscaldamento globale, i motivi di questo imponente fenomeno sono da ricercarsi nella mancanza di gestione del territorio e di attività preventive di lotta agli incendi.
La portata dei danni paesaggistici e ambientali causati dalle fiamme impone l’ideazione di nuove strategie di prevenzione che oggi possono avvalersi di dispositivi tecnologicamente avanzati.
La soluzione croata per la lotta agli incendi
L’identificazione precoce degli incendi può risultare un obiettivo complesso, sia per la vastità delle aree da monitorare, che per la loro posizione frequentemente periferica. La segnalazione tempestiva dei focolai però rimane la soluzione più efficace per arginare le fiamme prima che si propaghino in modo incontrollabile, creando danni incalcolabili.
Proprio a questo scopo la Croazia, uno dei paesi europei maggiormente colpiti dagli incendi, ha deciso di utilizzare la sua fitta rete di tralicci per antenne per monitorare le aree critiche. In collaborazione con l’università di Spalato è stato sviluppato un sistema di videosorveglianza specializzato, chiamato Stribor, costituito da 92 telecamere PTZ della Axis Communications. L’elevata risoluzione delle immagini garantisce una visione ottimale sia di giorno che di notte. La possibilità di passare automaticamente alla tecnologia a infrarossi, aumenta ulteriormente la capacità di rilevazione di incendi. Le viste rese dalle telecamere, in combinazione col sistema informativo territoriale, consentono ai centri operativi di sorveglianza di comunicare tempestivamente alle squadre antincendio la posizione precisa dei focolai.
Incendi boschivi ma non solo
Un altro vantaggio di tale soluzione è la sua versatilità, che la rende adatta ad ambienti diversi per dimensione e tipologia. Sistemi di videosorveglianza a scopo antincendio sono stati installati su larga scala in California, ma hanno trovato applicazione anche nel contesto ridotto di un centro di accoglienza per animali ad Hong Kong. L’utilizzo di telecamere “intelligenti” per la rivelazione di fiamme, fumo e calore rappresenta una strategia efficace anche in ambiti urbanizzati, come discariche o infrastrutture critiche dove i soli rivelatori di fumo o calore potrebbero non essere sufficienti. In contesti particolarmente sensibili, come nel caso del termovalorizzatore di Torino, la combinazione di sistemi tradizionali con soluzioni di video-analisi rappresenta senz’altro una scelta completa ed efficace.
Questo tipo di soluzioni potrebbero rivelarsi molto utili in un’area geografica come quella dell’Emilia Romagna che comprende al suo interno, sia le ampie aree boschive dell’appennino che coinvolgono soprattutto Parma, Reggio Emilia e Modena, che le aree urbanizzate dei diversi capoluoghi di provincia.