Abbiamo parlato spesso dei rischi del riconoscimento facciale e della posizione di dissenso del Garante Privacy. Al di fuori dell’Europa, i sistemi che utilizzano questa tipologia di dati biometrici sono sempre più diffusi e, purtroppo, non sempre utilizzati con la giusta cautela. In alcuni Paesi, la scansione del volto, associata ad algoritmi di Intelligenza Artificiale, viene utilizzata per individuare e bloccare gli ospiti indesiderati.

Riconoscimento facciale: alcuni casi di utilizzo improprio

É il caso della società americana Madison Square Garden Entertainment che impedisce l’accesso ai propri locali a chiunque sia coinvolto in cause legali contro l’azienda. Tramite sistemi di riconoscimento facciale, le persone sgradite, fra cui gli anche gli avvocati delle parti avverse, vengono identificate e cacciate.

Ancora più eclatante il caso di un manifestante pacifico erroneamente indicato come pericoloso dal sistema di scansione del volto della Metropolitana di Mosca e ingiustamente condannato per un reato che non aveva commesso.

I casi europei e l’autorità garante

Non mancano, però, casi di utilizzo improprio anche all’interno dei confini europei. La catena spagnola di supermercati Mercadona, ad esempio, aveva adottato un sistema di videosorveglianza intelligente che analizzava le sembianze dei clienti per scoprire se avessero pendenze con la giustizia. In caso positivo, ne bloccava l’ingresso, facendo intervenire il personale della sicurezza.

I sistemi biometrici vengono adottati con superficialità non solo allo scopo di proteggere, ma anche per velocizzare determinate operazioni, come nel caso di alcuni campeggi nei Paesi Bassi che hanno adottato il riconoscimento facciale (anche di minorenni) per semplificare le procedure di accettazione.

La differenza sostanziale, rispetto agli altri Paesi, sta nel fatto che in Europa, già da qualche anno, è stata istituita l’Autorità Garante per la Privacy. Questo organismo, espressamente creato per garantire la tutela dei dati personali, svolge attività di promozione, formazione, controllo e correzione di eventuali abusi ed è intervenuto nei casi suddetti, bloccando e sanzionando le condotte illecite.

Rischi del riconoscimento facciale e DL Enti Pubblici

Grazie anche alle attività svolte dall’Autorità Garante, nel nostro Paese si è raggiunta un’elevata consapevolezza dei rischi legati all’utilizzo di dati biometrici e della necessità di dotarsi di una regolamentazione ad hoc. Per questo motivo, l’articolo 9, comma 9, del DL 139/2021 aveva stabilito che “l’installazione e l’utilizzazione con sistemi di riconoscimento facciale (…) in luoghi pubblici o aperti al pubblico, da parte delle autorità pubbliche o di soggetti privati, sono sospese fino all’entrata in vigore di una disciplina legislativa della materia e comunque non oltre il 31 dicembre 2023“.

Recentemente, l’articolo 8-ter del DL Enti Pubblici ha spostato tale termine dal 31 dicembre 2023 al 31 dicembre 2025, affinché il Legislatore possa avere il tempo di elaborare delle norme complete ed esaustive per la regolamentazione di tale spinosa materia.

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