La Fondazione Magnani Rocca inaugura la stagione autunnale con una mostra su Umberto Boccioni, considerato uno dei maggiori esponenti del Futurismo. L’evento, però, non ripercorre la parte più nota della carriera dell’artista, e cioè quella successiva all’approdo al movimento futurista, ma ne racconta gli esordi.

Attraverso quasi duecento opere, la mostra si sviluppa seguendo una successione cronologica e geografica al tempo stesso. Sono tre, infatti, le città che hanno contribuito alla crescita artistica di Boccioni e ne hanno determinato il percorso: Roma, Venezia e Milano.

Gli anni romani

Nel 1901 si trasferisce a Roma col padre e qui frequenta lo studio di una cartellonista, cominciando ad approcciarsi alla pittura. Nella capitale inizia a frequentare l’atelier del pittore divisionista Giacomo Balla, dove conosce Gino Severini. Insieme a quest’ultimo decide di iscriversi alla scuola libera del nudo all’Accademia di Belle Arti di Roma e qui incontra Mario Sironi col quale nascerà una profonda amicizia.

In questi anni Boccioni entra in contatto con molte personalità della scena intellettuale romana che rappresentano stimoli preziosi per la sua sperimentazione artistica e culturale. Parallelamente, lavorando come cartellonista, egli si dedica anche all’illustrazione commerciale che ritiene un’importante espressione di modernità.

Boccioni

L’esperienza padovana e veneziana

In occasione della Biennale del 1907, l’artista si reca a Padova e Venezia. In queste città si manifesta in modo sempre più aperto la sua evoluzione artistica che lo porta ad allontanarsi dal verismo e dal sentimentalismo a favore del simbolismo. Durante il soggiorno veneziano Boccioni si avvicina al mondo dell’incisione e tale avvicinamento è documentato dall’esposizione, in mostra, di alcune sue lastre metalliche, recentemente ritrovate.

L’arrivo a Milano

La terza tappa fondamentale per il percorso di formazione dell’artista è rappresentata dall’arrivo a Milano. Percepisce immediatamente che questa città, più delle altre, è in una fase di crescente dinamismo che ben corrisponde alla sua indole e alle sue inclinazioni. É qui che, grazie anche all’incontro con i più influenti artisti milanesi, si definisce l’impronta personale di Boccioni, quella sua tensione verso l’innovazione che, infine, lo farà approdare al Futurismo.

La mostra “Boccioni. Prima del Futurismo” sarà visitabile dal 9 settembre al 10 dicembre 2023 presso la Fondazione Magnani Rocca. Come per altri eventi organizzati presso la “Villa dei Capolavori”, anche questa esposizione offre un punto di vista originale e meno noto sul percorso dei più importanti artisti del panorama internazionale. Non perdetela!

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