Nell’ambito delle attività che comportano il trattamento di dati personali, uno dei principi fondamentali da osservare è la trasparenza, ovvero il dovere di informare tutti i soggetti coinvolti del trattamento in corso e delle sue modalità. In particolare, l’articolo 12 del GDPR stabilisce che tali comunicazioni debbano essere fornite “in forma concisa, trasparente, intelligibile e facilmente accessibile, con un linguaggio semplice e chiaro, in particolare nel caso di informazioni destinate specificamente ai minori“.

Per i sistemi di videosorveglianza, tale obbligo può essere assolto tramite l’apposizione di cartelli informativi. Tali cartelli, parallelamente all’affermazione e perfezionamento della normativa sulla privacy, sono stati oggetto di revisione. In particolare, l’ultima versione è quella descritta in modo dettagliato dalle Linee Guida EDPB n.3/2019. Noi, come molti altri addetti del settore, abbiamo prontamente provveduto ad aggiornare la segnaletica secondo le indicazioni di legge, eppure vi sono ancora casi di inottemperanza.
Nel corso di un recente provvedimento, l’Autorità Garante per la protezione dei dati personali ha, infatti, censurato un Comune che utilizzava cartelli informativi non adeguati.
Per non rischiare di incorrere in provvedimenti o sanzioni è bene, quindi, conoscere e adottare tutte le informazioni necessarie.

Struttura e contenuti dei cartelli informativi aggiornati

I nuovi modelli, oltre ad avvertire del trattamento in corso, preferibilmente utilizzando un’icona immediatamente riconoscibile, devono fornire l’informativa di primo livello.
Generalmente, le informazioni di primo livello riportano i dati più importanti, come le finalità del trattamento, il periodo di conservazione delle immagini, l’identità del titolare del trattamento e l’esistenza dei diritti dell’interessato. Nel caso sia presente, si può indicare anche il nominativo del Responsabile della protezione dei dati.

I cartelli informativi, infine, devono contenere chiari riferimenti alle informazioni di secondo livello, in particolare su come e dove trovarle. Tale secondo livello comprende notizie più dettagliate che rimandano, ad esempio, ad una pagina informativa completa, siti web o fonti. Esse possono essere fornite in formato cartaceo e/o digitale, inserendo, nel cartello stesso, un link o un codice QR.

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