Dal 14 settembre al 15 dicembre 2024 la Fondazione Magnani Rocca ospiterà la mostra “Il Surrealismo e l’Italia” che racconta, attraverso oltre 150 opere, il complesso rapporto fra questo movimento d’avanguardia e la scena culturale del nostro Paese fra gli anni Venti e la fine degli anni Sessanta.
Il Surrealismo e i suoi interpreti
Il Surrealismo è un movimento artistico e letterario d’avanguardia, nato nel secondo decennio del Novecento a Parigi. Il pittore André Breton ne fu il principale teorico. Egli, dopo aver letto “L’interpretazione dei sogni” di Freud, si convinse che fosse inaccettabile che temi quali il sogno e l’inconscio fossero stati così scarsamente trattati fino a quel momento. Pensò, quindi, di fondare una nuova corrente in cui essi avessero un ruolo fondamentale.
Oltre che nella letteratura, il movimento ebbe una grande diffusione anche in ambito pittorico, indagando principalmente i temi dell’amore, del sogno e follia e della liberazione dalle convenzioni sociali. Furono numerosissimi gli artisti che vi aderirono, utilizzando le più svariate tecniche pittoriche.
La caratteristica comune a tutte le opere surrealiste era la critica radicale alla razionalità cosciente, da superare per raggiungere un livello di conoscenza “oltre” la realtà, in cui veglia e sogno coesistano in modo armonico e profondo.
Il Surrealismo e l’Italia
La mostra, allestita presso la Villa dei Capolavori di Mamiano di Traversetolo a Parma, punta ad esplorare la ricchezza tematica ed espressiva del Surrealismo, con un importante focus sull’impatto che esso ebbe nel nostro Paese.
Il percorso espositivo è dunque suddiviso in due parti. Nella prima viene presentato il Surrealismo internazionale, attraverso le opere di Magritte, Dalí, Man Ray, Ernst, Masson, Miró, Tanguy, Duchamp, Matta e Lam. In questa sezione sono esposte anche le opere di De Chirico e Savinio che operarono una sorta di mediazione fra il movimento francese e quello italiano.
Nella seconda parte, viene introdotta la scena surrealista italiana, in un confronto volto a metterne in luce le assonanze col gruppo francese e al tempo stesso l’indipendenza e l’originalità.
In Italia, infatti, si affermarono due diverse tendenze all’interno del movimento. Una, in continuità coi colleghi francesi, rappresentata da Sergio Dangelo ed Enrico Baj, e l’altra caratterizzata dalla produzione di opere visionarie come quelle di Leonor Fini, Fabrizio Clerici e Stanislao Lepri.
In qualità di partner tecnologico della Fondazione Magnani Rocca, vi consigliamo di visitare la mostra “Il Surrealismo e l’Italia” e di non perdere le opere di Renoir, Monet, Cézanne, Tiziano, Dürer, Van Dyck, Goya, Canova, Morandi e Burri che fanno parte della collezione permanente della Villa.