Nei giorni scorsi, il Presidente del Garante per la protezione dei dati personali e il Direttore dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro hanno sottoscritto il rinnovo del protocollo d’intesa che aveva avviato una reciproca collaborazione sui temi e sulle procedure di competenza comune.
I contenuti del protocollo d’intesa del 2021
Il primo protocollo d’intesa, risalente al 2021, si era reso necessario in un momento in cui la gestione delle informazioni sui lavoratori, nel pieno rispetto della loro privacy, si stava complicando esponenzialmente. Infatti, se da una parte il trattamento dei dati da parte del datore di lavoro era una pratica necessaria, dall’altra i diritti dei lavoratori, fra cui quello alla privacy, venivano sempre più tutelati.
Alla base di tale accordo c’era, dunque, l’impegno reciproco ad una cooperazione che aveva lo scopo di semplificare e ottimizzare i processi in materia di trattamento di dati in ambito lavorativo.
Un altro tema centrale era, inoltre, la volontà condivisa di promuovere attività di formazione e informazione, al fine di “diffondere buone prassi e prevenire trattamenti di dati personali non conformi alla disciplina in materia di protezione dei dati e alla rilevante disciplina nazionale di settore, e in particolare, quella in materia di controllo a distanza dei lavoratori“.
I punti principali del rinnovo
Il nuovo protocollo, della durata di tre anni, oltre a confermare i principi del precedente, definisce con maggiore chiarezza gli ambiti e le attività collaborazione tra le due istituzioni.
In aggiunta, stabilisce una serie di obiettivi condivisi, fra cui:
- consolidare sempre più le procedure di cooperazione, al fine di adottare indirizzi condivisi su determinate problematiche;
- prestare reciproca collaborazione e attività di consulenza sui temi di rispettiva competenza;
- organizzare incontri periodici, con cadenza almeno semestrale, su materie di interesse comune, per condividere informazioni e di esperienze;
- promuovere campagne comuni di informazione e formazione.