L’aumento degli Incidenti sul Lavoro e il tavolo di confronto voluto dal Ministro Poletti
Sempre più spesso negli ultimi anni le cronache raccontano di incidenti sul lavoro. Questo trend negativo sembra essere in costante crescita, come dimostrano gli eventi infortunistici che si sono susseguiti negli ultimi mesi. Proprio tali eventi, che rappresentano dunque il culmine di una lunga serie, hanno spinto il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Giuliano Poletti a convocare un tavolo di confronto fra l’Ispettorato Nazionale del Lavoro, l’INAIL e l’INPS. Durante questo primo appuntamento, tenutosi il 10 aprile, è stata rilevata la necessità di organizzare un incontro con le Regioni, le associazioni imprenditoriali e le organizzazioni sindacali per approfondire le tematiche relative alla sicurezza sul lavoro. Scopo finale di questi confronti è quello di individuare le azioni necessarie per aumentare ed ottimizzare le attività di controllo, il rispetto della normativa e l’efficacia delle misure di prevenzione.
Criticità e attività di controllo
L’incontro del 10 aprile, a partire dall’analisi dei casi degli ultimi mesi – alcuni dei quali molto gravi – ha evidenziato come questi rispondano tutti alle casistiche statisticamente più ricorrenti. Da questo dato emerge dunque la necessità di un’attenta valutazione degli incidenti dalla quale si evincano i settori e le situazioni più a rischio sulle quali orientare e concentrare le attività di controllo.
Più in generale, il problema degli incidenti sul lavoro nel nostro Paese è innanzitutto un problema di mentalità. Troppo spesso la pericolosità di certe attività sfugge ai lavoratori stessi che per leggerezza o ingenuità non usano i dispositivi di protezione quanto e come dovrebbero. A volte invece sono i datori di lavoro o chi svolge i controlli di sicurezza a dimostrare una certa superficialità, nonostante le gravi responsabilità che graverebbero su di loro in caso di infortunio di un operatore. In ogni caso risulta determinante non solo un’adeguata formazione di tutte le categorie coinvolte (formazione anch’essa troppo spesso presa sotto gamba), ma anche la programmazione e pianificazione di controlli più efficaci e continui.
L’analisi video applicata alla sicurezza sul lavoro
Come avviene già in moltissimi altri settori, anche nell’ambito della sicurezza sul lavoro la tecnologia apre nuovi scenari. Nello specifico la videoanalisi, di cui vi abbiamo parlato qui, offre possibilità inimmaginabili solo fino a pochi anni fa. Lo sviluppo e l’ottimizzazione dei software per il controllo video li ha resi sempre più performanti, ampliandone i campi di applicazione: dal rilevamento di movimento, all’individuazione di oggetti abbandonati o smarriti, fino al riconoscimento di volti umani, ma non solo.
Oggi ci sono aziende che propongono sistemi di videosorveglianza con moduli per l’analisi video finalizzata alla rilevazione della presenza del casco protettivo. Alcuni software sono talmente sofisticati da evidenziare non solo la presenza dei dispositivi di protezione, ma anche il loro corretto utilizzo. Nel caso in cui vengano riscontrate delle anomalie queste vengono automaticamente notificate agli addetti ai controlli, minimizzando in tal modo i rischi relativi sia agli infortuni che alle sanzioni da parte degli organi di controllo.
Quella degli incidenti sul lavoro è diventata una vera e propria emergenza – in Italia come in molti altri paesi – che non può essere trascurata. E’ necessario innanzitutto agire incisivamente sulla mentalità e sull’atteggiamento delle persone, ma è impensabile demandare la sicurezza dei lavoratori all’autocontrollo. Ecco perché è altrettanto fondamentale intensificare e potenziare le strategie di sorveglianza, aprendosi alle nuove opportunità offerte dallo sviluppo tecnologico.